MARTINO D’ONOFRIO: “AL FIANCO DEL PRESIDENTE DE LUCA CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA”

” L’autonomia differenziata, così come approvata, rischia di amplificare in modo esponenziale le disuguaglianze già esistenti tra le regioni del nostro Paese, creando una frattura insanabile tra Nord e Sud. Come sindaco di Montecorvino Rovella e consigliere provinciale con delega all’istruzione, esprimo una forte preoccupazione per le ripercussioni che tale riforma potrebbe avere sui nostri territori. Il rischio concreto è quello di compromettere gravemente l’uguaglianza e l’accesso equo ai servizi pubblici essenziali per tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla loro regione di residenza.”

Lo scrive il Sindaco di Montecorvino Rovella e Consigliere Provinciale del Pd Martino D’Onofrio.

“Vi è il pericolo,” continua D’Onofrio, “in primis, che le regioni economicamente più avvantaggiate possano fornire servizi pubblici di qualità nettamente superiore rispetto a quelle più povere, accentuando il divario esistente. Uno scenario che minerebbe gravemente il principio di solidarietà nazionale, frammentando l’Italia in regioni a due velocità: alcune capaci di progredire rapidamente, altre destinate a rimanere indietro, compromettendo l’unità nazionale e la coesione sociale. Sul fronte dei Livelli Essenziali di Prestazione, la mancanza di una chiara e uniforme definizione e determinazione rappresenta una grave criticità. Senza un’adeguata garanzia di standard minimi, le regioni più ricche supererebbero facilmente tali livelli, mentre le regioni meno avvantaggiate faticherebbero a raggiungerli, aumentando le disuguaglianze territoriali. Inoltre, l’assenza di un sistema di monitoraggio e controllo rigoroso potrebbe compromettere l’effettiva attuazione dei Lep, lasciando molte aree del Sud senza i servizi essenziali.
Ma non è tutto: la riforma potrebbe non prevedere meccanismi di trasferimento di risorse sufficienti dallo Stato centrale alle regioni meno ricche, mettendo queste ultime in difficoltà nel garantire i livelli essenziali di prestazione. Questo comporterebbe una significativa disparità nell’accesso ai servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e assistenza sociale, penalizzando soprattutto le aree più povere del Sud.
Per non parlare del tema sanità. In quel caso la prospettiva che le regioni del Nord possano triplicare le retribuzioni di medici e infermieri, creando una crisi definitiva per la sanità pubblica del Sud, è particolarmente allarmante. Tale situazione renderebbe impossibile per il Sud competere con il Nord in termini di attrattività e mantenimento del personale sanitario qualificato, aggravando ulteriormente le disuguaglianze. Per tutti questi motivi non posso che essere al fianco di Vincenzo De Luca nella battaglia che sta portando avanti per fermare l’Autonomia Differenziata. La sua determinazione nel difendere i diritti dei cittadini del Sud e nel richiamare l’attenzione sulle gravi conseguenze di una riforma mal concepita è fondamentale per garantire un futuro equo e solidale per tutto il Paese.”